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Bisogna salvare il seme

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Gioia Tauro

Bisogna salvare il seme

Parrocchia San Francesco
Pubblicato da Don Natale Ioculano in Pubblicazioni Parroco · Sabato 25 Set 2021 · Tempo di lettura 2:30
Tags: DonNataleIoculanoParrocchiaSanFrancescoGioiaTauro
«Don Camillo spalancò le braccia [rivolto al crocifisso]: “Signore, cos’è questo vento di pazzia? Non è forse che il cerchio sta per chiudersi e il mondo corre verso la sua rapida autodistruzione?”.
“Don Camillo, perché tanto pessimismo? Allora il mio sacrificio sarebbe stato inutile? La mia missione fra gli uomini sarebbe dunque fallita perché la malvagità degli uomini è più forte della bontà di Dio?”.
“No, Signore. Io intendevo soltanto dire che oggi la gente crede soltanto in ciò che vede e tocca. Ma esistono cose essenziali che non si vedono e non si toccano: amore, bontà, pietà, onestà, pudore, speranza. E fede. Cose senza le quali non si può vivere. Questa è l’autodistruzione di cui parlavo. L’uomo, mi pare, sta distruggendo tutto il suo patrimonio spirituale. L’unica vera ricchezza che in migliaia di secoli aveva accumulato. Un giorno non lontano si troverà come il bruto delle caverne. Le caverne saranno alti grattacieli pieni di macchine meravigliose, ma lo spirito dell’uomo sarà quello del bruto delle caverne […] Signore, se è questo ciò che accadrà, cosa possiamo fare noi?”.
Il Cristo sorrise: “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza. Bisogna salvare il seme: la fede». (G. GUARESCHI, Don Camillo e don Chichì, in Tutto Don Camillo. Mondo piccolo, II, BUR, Milano, 2008, pp. 3114-3115)
Bisogna salvare il seme: la fede, dice il Crocifisso a don Camillo. Ciò è utile anche nelle tempeste che si affrontano a livello personale e non solo comunitario. Per questo essa è la principale preoccupazione che sottende la serietà di tutte le attività da mantenere e da proporre in Parrocchia. Esse sono al servizio della fede; Aiutano ciascuno a scoprire e a vivere la bellezza del rapporto con il Signore Gesù; Favoriscono la comunione.
Nel programmare, prima ancora di proporre, le varie attività, anche quest’anno, si è tenuto conto del fatto che esse saranno al servizio della vita di tutti coloro che frequenteranno la chiesa, l’oratorio ma anche di tutti coloro che ci guardano e che si spera possano unirsi nel percorso dell’essenziale.
Convinto, senza presunzione, della bontà di quanto facciamo invito ad accogliere e aderire alle varie proposte attualmente in essere nella nostra Parrocchia perché nessuna di esse si pone al di fuori del bene della persona.


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