Parrocchia
Oratorio
Francesco di Paola
Accogliere il Divino - 2
Quello che molti anni fa era nella norma lentamente è scemato quasi senza che ce ne accorgessimo. Nel passato la società e la cultura sono state impregnate di valori cristiani, non possiamo dire lo stesso oggi. Ora che ne siamo consapevoli è tardi perché il tessuto sociale e comunitario possa essere sanato. Occorre una scelta di campo che faccia ritornare Cristo nella vita delle persone.
Ciò non avviene certo per discorsi teologicamente corretti e affascinanti. Dietro il perfetto spesso sta l’astratto e questo non raggiunge la vita perché non entra nelle ferite dell’animo umano. Da qui il desiderio di attingere alla chiesa apostolica, come testimonia la prima lettera di Giovanni, dove la preoccupazione principale non era di comunicare una dottrina ma una presenza e ciò non avveniva solo con la predicazione ma soprattutto con la testimonianza.

Giovanni non parla in astratto ma di ciò che ha visto, udito e toccato e questo perché si crei comunione con lui e coi i suoi discepoli. La loro comunione non era un accordo tra le parti ma col “Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo”.
La comunione della SS Trinità è il fondamento della comunione tra i membri di una comunità. Giovanni continua: «Dio è luce, e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che abbiamo comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, noi mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi».(1Gv 1,5-8).
A Dio piacendo continuo la settimana prossima.
Don Natale Ioculano
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(don Bosco)
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