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ViaCrucisGiovani - Parrocchia San Francesco

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Gioia Tauro
Un venerdì di Quaresima, l’ultimo prima del Venerdì Santo, la chiesa gremita come ogni venerdì e anche di più. Tutto è pronto, le stazioni, chi le legge, chi deve portare la croce, tutto curato nei minimi particolari perché questo non è un venerdì qualunque ma un venerdì speciale.
Si inizia. Già da subito, dalla prima stazione, si crea un clima surreale fatto solo di silenzio e di lacrime che rigano il volto di tutti. Occhi lucidi, nemmeno un sospiro per non rompere l’incanto della vita che entra e si snoda dalla prima alla quattordicesima stazione. Una dopo l’altra, tutte originali com’è originale la vita di ciascuno che le ha scritte.
Non riflessioni masticate e proposte ma scritte come davanti a uno specchio, uno specchio speciale: la stazione assegnata, diversa per ciascuno e ognuno si è messo o messa davanti lasciandosi provocare.
Non ragionamenti astratti ma testimonianze, testimonianze vive, come viva è la carne palpitante dell’esperienza vissuta, vitale, reale. Tutto ciò ha dato a ogni stazione un nuovo sguardo e una lettura inedita.
Storie vere, storie di vita, tutte appropriate. Dalla prima all’ultima stazione è stato come una mano che ti prende e ti conduce passo dopo passo, dal buio della fatica alla luce del mistero infinito della misericordia di Dio.
Per nulla infantili hanno saputo parlare a tutti lasciando il segno del loro passaggio in ogni cuore. Dire bravi è fare un torto, è riduttivo perché lo scopo era quello di mettersi in gioco senza maschera e ci sono riusciti benissimo. Ma dire grazie è doveroso e forse è bene chiedere anche scusa per quelle volte che abbiamo usato aria di autosufficienza guardandoli dall’alto in basso. Con la loro vita ci hanno detto chiaramente che desiderano essere ascoltati, non giudicati e scartati, ma abbracciati accolti e accompagnati perché possano dare sempre il meglio.
Meditazioni dei giovani sulle Stazioni della Via crucis
Gesù è condannato a morte
 
Siamo giovani, ognuno di noi porta con sé una storia che, seppur diversa, si intreccia con quella degli altri e definisce chi siamo. Quante volte ci sentiamo fraintesi, smarriti, con sogni che sembrano irraggiungibili…arrivando al punto di pensare che la vita sembra una continua condanna. Poi però guardiamo Gesù: anche Lui è stato condannato senza colpa, ma ha affrontato tutto con forza, non si è arreso. Noi, come Lui, possiamo superare le difficoltà, non siamo soli.
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