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Non rimandate ad oltranza

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Gioia Tauro

Non rimandate ad oltranza

Parrocchia San Francesco
Pubblicato da Don Natale Ioculano in Pubblicazioni Parroco · Sabato 23 Set 2023 · Tempo di lettura 2:15
Tags: DonNataleIoculanoParrocchiaSanFrancescoGioiaTauro
Ogni anno, come una sorta di pellegrinaggio, i genitori sono chiamati a fare il giro di tutte le realtà che interesseranno il cammino di crescita dei loro figli. Ogni anno si rinnovano le iscrizioni a scuola, in palestra, in piscina, ai corsi di inglese, ai corsi di musica, ai corsi di danza… e anche alla catechesi.
La totalità della persona abbraccia tante realtà su diversi livelli. Tutto è importante ma non tutto ha la stessa priorità. Spesso essa dipende dalla visione che della vita hanno i genitori e spesso a farne le spese è proprio la dimensione religiosa che viene lasciata ai margini rispetto ad altre che la mentalità dominante mette in primo piano.
Forse non tutti sanno che la dimensione religiosa non è acquisita, non è mediata, ma è connaturata alla vita, è innata o come si dice, con una parolona, è immanente. Perciò essa fa parte di aspetti primari e non secondari per lo sviluppo armonico della persona e della personalità del ragazzo.
Tutti credono in qualcosa o in qualcuno, partecipare al catechismo e/o alla messa domenicale è scoprire il volto chiaro di questo qualcuno per evitare di credere a quanto la fantasia sviluppa per soddisfare un bisogno che, però, senza il vero Dio rimane insoddisfatto con conseguenze su tutti gli altri livelli della vita stessa.
Essere felici non è marginale. I vuoti non possono essere colmati da surrogati moderni che coprono la domanda senza rispondere a essa. Sapere da dove veniamo e dove andiamo non è marginale. La risposta alla domanda di senso e di significato non la forniscono le innumerevoli attività che spesso si fanno per riempire i vuoti esistenziali. Tutto è utile niente e necessario più di quanto lo sia l’educazione del senso religioso, come già detto immanente nella persona. Il percorso catechistico, la messa domenicale e la frequentazione dell’oratorio sono un grande aiuto in questa direzione.
Detto ciò, ripeto l’importanza di scrivere i propri figli ai percorsi di iniziazione cristiana che fondamentalmente abbraccia due tappe: terza-quinta elementare per la Prima Comunione, prima-terza media per la Cresima, esse sono il fondamento, mancando il quale tutto ciò che si costruisce sopra rimane insicuro, incerto e instabile.
Se volete bene e il bene dei figli non rimandate ad oltranza la decisione di rinnovare le iscrizioni.
Don Natale Ioculano


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